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.... COPERTINA

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15.11.1848, Roma
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24.11.1868 Roma
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2.12.1852, Francia
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10.12.1846, Hospental
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18.12.1869, Piemonte
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1.1.1839, il Politecnico
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1-9 Gennaio 1848, Milano
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27.01.1849
G. Verdi un patriota
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9 .2.1831 la rivolta
negli stati della Chiesa
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14 gennaio-13 marzo 1858 Felice Orsini
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I martiri di Belfiore
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Marzo 1848: la primavera dei popoli
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17 marzo 1861:
nascita di uno stato
o di una nazione?
 
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pubblicazione del 17 gennaio 2011
 17 gennaio 1859
un matrimonio per ragioni di stato



 
Per due giorni, il 17 ed il 18 gennaio 1859, il principe Giuseppe Napoleone, cugino di Napoleone III, giunge a Torino per siglare definitivamente con Vittorio Emanuele II il progetto di alleanza tra la Francia ed il regno di Sardegna, le cui basi  sono state gettate nel luglio dell'anno precedente a Plombières tra Cavour e l'imperatore francese. ll trattato prevede: 
1. l'impegno della Francia ad aiutare militarmente il Piemonte nel caso che quest'ultimo sia attaccato dall'Austria; 
2. la costituzione, alla fine della guerra vittoriosa, di un regno dell'Alta Italia, comprensivo di tutto il Nord - Piemonte, Lombardia e Veneto in particolare -  con possibilità di aggregare i territori pontifici delle Legazioni, cioè Romagna e Marche;
3. il Regno di Sardegna dovrà cedere la Savoia e Nizza, nonchè accollarsi le spese di guerra da rimborsare alla Francia in un certo numero di annualità.
 

Giuseppe Napoleone
 


L'alleanza, particolare già enunciato a Plombières, dovrà essere suggellata dal matrimonio tra il cugino di Napoleone, il principe Giuseppe appunto, e Maria Clotilde di Savoia, figlia di Vittorio Emanuele II. Giovanissima, essendo nata il 2 marzo 1843, primogenita e figlia prediletta del re di Sardegna,  si occupa dei fratelli, ben sette, alla prematura morte della madre Maria Adelaide nel 1855.
Di saldi principi religiosi, devotissima al culto della Vergine ed al Cristo eucaristico, ha ben poco in comune con Giuseppe Napoleone, detto Gerolamo o più familiarmente e scherzosamente Plon Plon.

L'appellativo sembra sia stato un vezzeggiativo usato, fin dall’infanzia, al posto di Napoléon, ma le voci malevole sostenevano che derivasse da una espressione, «Craint-plomb», che denotava mancanza di coraggio, poi corretta in «Plomb-plomb» e infine trascritta, così come si pronuncia, in Plon-Plon.

In realtà quest'ultimo si rivela un personaggio tutt'altro che banale: di idee libertine e massoniche, odiatore di preti, definito il Bonaparte rouge per il suo radicalismo in campo sociale, è amante dell'avventura e dell'Italia - era nato a Trieste nel 1822 -.
 

Maria Clotilde di Savoia
 
Partecipa  alla  guerra d'Algeria  ed a quella di Crimea del 1853, si impegnerà successivamente sia nella preparazione della guerra all'Austria sia, come combattente, nella stessa campagna d'Italia del 1859. Il principe napoleonico ha però già raggiunto i quarant'anni, a fronte della non ancora sedicenne Maria Clotilde, ragion per cui Vittorio Emanuele si oppone in un primo momento al matrimonio.
La giovane, il cui proposito in occasione della Prima Comunione è stato "Gesù, io voglio agire solo per piacerti", accetta però quasi come vittima sacrificale il matrimonio di stato. Per la verità Clotilde, una volta conosciuto di persona il pretendente, confessa  alla sua amica contessa di Villamarina di apprezzarne l’aspetto buono, il molto spirito e, soprattutto, il molto tatto.
Le nozze saranno celebrate pochi giorni dopo, il 30 gennaio 1859, nel Duomo di Torino. Il 3 febbraio gli sposi faranno il loro ingresso a Parigi, accolti dalla corte,  dall'imperatore e dall'imperatrice Eugenia.
La vita coniugale però tra una donna di fin troppo rigidi principi religiosi  ed un maturo volterriano, razionalista e ostile alla religione, facile agli amori per attricette e cortigiane, non sarà idilliaca: Plon Plon la trascura al punto che Maria Clotilde deve a volte scrivere per comunicare con lui. Si dedicherà alla cura dei tre figli e presterà il suo tempo ogni giorno ai poveri ed ai malati.
I due abbandoneranno la Francia nel 1870, dopo la sconfitta di Napoleone III ad opera dei Prussiani e la proclamazione della repubblica.
Maria Clotilde di lì a poco comincerà a vivere  separata dal marito, che l'abbandona in ristrettezze  economiche; a suo modo però gli rimane vicina fino alla di lui morte avvenuta nel 1891 a Roma. La principessa vivrà invece fino al 1911, quando si spegnerà a 68 anni nel castello paterno di Moncalieri.
Viene sepolta nella basilica di Superga insieme agli altri principi e duchi di Savoia. Nella chiesa di Santa Maria a Moncalieri le sarà innalzato un monumento, opera di Pietro Canonica, che la rappresenta inginocchiata in estasi mistica.
Il 10 luglio 1942 inizia la sua causa di beatificazione.Viene detta "La Santa di Moncalieri" dal nome del castello dove si era ritirata.
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